Costellazione del Sagittario
Citazione tratta da "Le Metamorfosi" di Ovidio - II vv. 80/81
Ammesso che tu segua il giusto itinerario senza deviare, dovrai tuttavia
passare tra le corna puntate del Toro, per l'arco del cacciatore Emonio 137.
Citazione tratta da Eratostene, Cat. XXVIII (fragmenta) (trad. Fiorina Caputo)
Sagittarius
" Hunc complures Centaurum esse dixerunt ; alii autem hac de causa negaverunt, quod nemo Centaurus sagittis sit usus, hic autem quaeritur, cur equinis cruribus sit deformatus et caudam habeat ut Satyri. Dicunt enim nonnulli hunc esse Crotum nomine, Euphemes Musarum nutricis filium, ut ait Sositheus tragoediarum scriptor . eum domicilium in monte Elicone habuisse et cum Musis solitum delectari, non numquam etiam studio venationis exerceri, itaque pro merita diligentia magnam laudem adsecutum; nam et celerrimum in silvis et acutissimum in musis factum esse. Pro quo studio illius petisse Musas ab Iove ut in aliquo astrorum numero deformaretur; itaque Iovem fecisse , et cum omnia illius artificia uno corpore vellet significare, crura eius equina fecisse, quod equo multum sit usus 138, et sagittas adiunxisse, ut ex his et acumen et celeritas eius videretur; caudam satyricam in corpore fixisse, quod iam non minus hoc Musae, quam Liber sit delectatus."
Questo segno dissero essere numerosi Centauri; altri a loro volta negarono per questa ragione, per il fatto che nessun Centauro ha familiarità con le frecce, questo a sua volta lo desidera, perché è deformato con le gambe di cavallo e ha la coda come i Satiri 139. Alcuni dicono anche che il nome di questo fosse Croto. Figlio di Eufeme, nutrice delle muse. Che, sostiene Sositeo scrittore di tragedie, avesse la propria casa sul monte Elicone e che era solito dilettarsi con le Muse.
Talvolta inoltre si esercitava con passione nelle partite di caccia, pertanto come ricompensa alla diligenza ottenne grandissima lode. Infatti era anche considerato velocissimo nei boschi e acutissimo nella poesia. Come ricompensa di questo suo impegno, le Muse chiesero a Giove affinché fosse disegnato in qualche parte delle stelle, così Giove fece e con tutta la sua abilità volle disegnare un corpo e gli fece la parte posteriore equina, questo cavallo ha familiarità con molti altri, e aggiunse le frecce, affinché da ciò si vedesse la sua intelligenza e la sua sveltezza; fissò in quel corpo la coda dei Satiri, con la quale subito si dilettarono le Muse non meno di Dioniso.
Citazione tratta da Eratostene,Cat. XXVIII (fragmenta) (trad. Fiorina Caputo) SCHOL. GERM.
"Hic sagittarius, quem complures centaurum putant,alii negant , quod quadrupes esse non videatur, sed stans bipe sagittetur, neque centaurus ullus sagittis usus sit. Hic autem homo equinis pedibus est et caudam habet veluti satyri . hic dicitur Crotus , Euphemes Musarum nutricis filius, ut Sositheus tragoediographus refert, inhabitasse Helicana atque sagittarium venatu vitam exigere aetatis 140. Qui inter Musas saepius moratus plausu cantus earum distinguebat . quem cum alii imitarentur, hunc musae beneficio Iovis astris intulere. Cuius artes inter mortales mansere plausus et sagittae. »
Questo sagittario, che la maggior parte giudica essere un centauro, altri lo negano, perché sembra che sia a quattro zampe, ma lancia le frecce stando in piedi su due gambe, e neppure nessun centauro ha dimestichezza con le frecce. Questo, a sua volta, è un uomo con i piedi equini,e possiede la coda come i Satiri. Questo si dice essere Croto, figlio di Eufeme, nutrice delle muse che, come sostiene Sositeo scrittore di tragedie, abitava sul monte Elicone e che addirittura con le frecce e con la caccia regolasse la sua esistenza . Il quale più volte, in mezzo alle muse, aveva l'uso di porre fine al loro canto con un applauso. I quali furono emulati da altri,Giove a beneficio della poesia, collocò questo tra le stelle. Della sua arte rimase tra i mortali l'applauso e le frecce.
Citazione tratta da "Miti" di Igino - 224
...Croto, figlio di Pan e di Eufeme, fratello di latte delle muse, entrò nella costellazione del Sagittario;.
Citazione tratta da "Astronomia" di Igino - II, 27 (trad. Angela Maria Zavaglia)
Per molti, è un centauro. Ma altri lo hanno negato per la ragione che nessun centauro si è mai servito di frecce. Ci si chiede perché egli è rappresentato con delle gambe da cavallo e possieda una coda come quella di un satiro. Perché secondo alcuni, egli si chiama Croto, figlio di Eufeme, nutrice delle Muse. Secondo l'autore tragico Sositeo, egli aveva eletto domicilio sul monte Elicona, prendeva piacere dalla compagnia abituale delle Muse e si dedicava persino alla caccia. Perciò la sua coscienza meritoria gli era valsa una grande reputazione. Perché era diventato al tempo stesso molto rapido nella foresta e molto sottile nelle arti. In ragione del suo zelo, le Muse chiesero a Giove di rappresentarlo in un certo numero di astri. È ciò che fece Giove, ma volendo ricordare tutte le sue attività in una sola immagine, gli attribuì delle gambe da cavallo, perché aveva praticato molto l'equitazione, ed egli aggiunse delle frecce per fare apparire così la sua penetrazione e la sua rapidità. Egli fissò al suo corpo una coda da satiro, perché le Muse avevano trovato con lui altrettanto consenso quanto Libero coi Satiri. Ai suoi piedi, si trovano alcune stelle disposte in cerchio. È la sua corona, abbandonata come per gioco, secondo certi racconti.
Note
137 L'arco del Sagittario, raffigurato come un Centauro ed Emonio si riferisce alla laTessaglia, loro terra d'origine.
138 Equo mulio satus esset- equo vel mulo venatus esset. (Igino)
139 Detti anche Sileni, sono demoni della natura al seguito di Dioniso raffigurati con la parte inferiore di cavallo e quella superiore di uomo.
140 Atque sagittisbet venatu vitam exigere. (Schol. Germ.)